L’importanza di ricercare ostinatamente l’unità d’azione sindacale: nazionale, europea e internazionale.
Lo sciopero generale della Cgil e della Usb e di altri sindacati di base di venerdì 3 ottobre a sostegno del popolo palestinese e dell’iniziativa di Flotilla, testimonia il sussulto della coscienza civile contro il massacro dei palestinesi e l’embargo israeliano degli aiuti, a sostegno della pace e sollecita la solidarietà internazionale e sanzioni contro Israele. Una risposta anche al blocco illegale e all’abbordaggio subito in acque internazionali dalla Flotilla da parte della Marina israeliana, che ora fa temere delle ritorsioni israeliane. Tutto ciò ha suscitato grande indignazione, in particolare tra i giovani. Forte il sostegno senza dimenticare il 7 ottobre.
Le tre confederazioni storiche – che organizzano decine di migliaia di dirigenti sindacali a tempo pieno in Italia e centinaia di migliaia di RSU – possono fare molto per svolgere un ruolo
fondamentale d’informazione e discussione sul documento dell’ITUC che arrivi fino ai milioni di lavoratori. Spostare l’opinione pubblica e quella dei lavoratori è un atto politico che può determinare cambiamenti significativi nel quadro politico italiano finalizzato al rilancio degli organismi sovranazionali e del ruolo dell’Onu, riformati e adeguati a gestire le sfide globali. Con le assemblee nelle aziende e con il dibattito pubblico sul documento dell’ITUC.