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    Una proposta da discutere, analizzare e approfondire

    Agli amici di Prendere Parola segnaliamo che il 25 Luglio 2025 è stata presentata presso la Biblioteca della Camera dei Deputati una Proposta di Legge, frutto di una attenta riflessione interdisciplinare, intitolata «La piena e buona occupazione, in particolare per giovani e donne» elaborata da economisti, giuristi, filosofi, sociologi e sindacalisti sotto l’egida della Società Italiana di Teoria Critica, l’iniziativa mira a contrastare la precarietà lavorativa e a promuovere un’occupazione stabile e di qualità, con particolare attenzione alle categorie più vulnerabili: giovani e donne.

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    Cisl, dove vai?

    Savino Pezzotta – Adriano Serafino

    Pubblicato in prima e seconda pagina de l’Unità di martedì 22 luglio 2025

    Molti di noi sono rimasti sorpresi, a volte basiti, nel vedere il progressivo avvicinamento della CISL ai contenuti e all’operato del governo di Giorgia Meloni. Troppe volte abbiamo considerato questo
    spostamento come una semplice scelta verticista dei gruppi dirigenti, ma non racconta l’intera storia delle cause. Le riflessioni che seguono cercano di individuare alcuni dei principali fattori di questa inusuale collocazione della Cisl.

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    Dopo 7 anni riparte un confronto tra Confederazioni e Confindustria

    Si parla di lavoro, dei salari e del caro vita, della sicurezza, del rinnovo dei contratti e della rappresentanza, della politica industriale e del costo dell’energia e altro ancora, ma non ESISTE una piattaforma unitaria, è necessario ricostruire unità d’intenti tra Cgil, Cisl e Uil.
    Questa nota è scritta in base alle dichiarazioni rilasciate dopo l’incontro del 26 giugno.
    In questa estate rovente che ben evidenzia che la crisi climatica è una realtà e non una fisima di studiosi e ambientalisti, anche sul fronte delle relazioni sociali qualcosa si, “scongela”.
    Ritengo importante l’incontro tra Confindustria e le Confederazioni Sindacali che si è svolto il 26 giugno a Roma perché, dopo tanto tempo di vuoto relazionale ci si rimette a confrontarsi e si pone al centro il lavoro, la sicurezza, i diritti, la contrattazione, i salari e la politica industriale. Ma attenzione: non tutto è oro quel che luccica. Dietro la facciata di un dialogo riaperto si nascondono e non sono superate le profonde divergenze tra le tre sigle sindacali, e se non verranno mediate rischieranno di rallentare o far fallire il confronto.

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    Vivere nella policrisi. Resistere alla barbarie quotidiana

    Vivere nella policrisi.
    Resistere alla barbarie quotidiana
    Di: Savino Pezzotta
    Da: LA BARCA E IL MARE
    – Chiesa e Dintorni –
    Oggi più che mai, il termine policrisi sembra calzare a pennello per descrivere la realtà del nostro tempo: un intreccio di crisi economiche, ecologiche, politiche e sociali che si alimentano a vicenda, creando un clima di incertezza e instabilità.
    Non si tratta solo di un insieme di problemi separati, ma di un sistema complesso dove tutto è connesso. Se c’è un tema che definisce il nostro tempo, è proprio questo: la sensazione di vivere in un’epoca in cui tutto si sovrappone e si complica.

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    Può il sindacato tornare a parlare a tutti?

    Descrizione
    Un tempo, il sindacalismo confederale – Cgil, Cisl e Uil – era il simbolo della lotta, della giustizia, della solidarietà. Oggi, per molti, il sindacato è solo una sigla lontana, burocratica, a volte persino autoreferenziale. Da vecchio iscritto alla Cisl non posso fare a meno di chiedermi: come siamo arrivati a questo punto? E cosa racconta questo cambiamento sulla società in cui viviamo?

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    UNA SVOLTA A DESTRA INNATURALE E DA RESPINGERE

    Il fatto più preoccupante in relazione alla nomina di Sbarra a sottosegretario nel governo Meloni è stato il commento, a nome della Cisl, della segretaria generale Daniela Fumarola.
    Perché esprimere “profonda soddisfazione” e promettere “piena disponibilità a collaborare” lascia vedere, in maniera implicita quanto chiara, che siamo di fronte ad un patto politico.
    Uno scambio che ha come oggetto il coinvolgimento della Cisl in alleanze estranee alla sua storia.

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    Idee per una diversa strategia di azione unitaria confederale e per la partecipazione diretta delle rappresentanze di base e dei lavoratori

    Proposte dell’Associazione Prendere Parola
    Il 31 maggio 2025, presso il circolo Acli Giovanni Bianchi di Lambrate, si è svolta
    la riunione dell’Associazione PRENDERE PAROLA, anche con collegamento da remoto per i soci che non hanno potuto
    essere presenti. Il dibattito ha affrontato diverse tematiche – compreso il No alla guerra e al riarmo degli eserciti nazionali – ponendo attenzione a due questioni sindacali:
    1 – la distribuzione della ricchezza in Italia, la questione salariale con particolare attenzione alla difesa del potere d’acquisto eroso significativamente negli ultimi 30 anni, con impatto sulle persone, in particolare sui lavoratori con stipendi fissi e sui pensionati.
    2 – la democrazia sindacale, la partecipazione alle scelte degli iscritti e dei lavoratori, recuperando i contenuti discussi
    nel convegno di Bologna1“Democrazia nei partiti, democrazia nei sindacati: organizzazioni di rappresentanza e loro
    trasformazioni” ricordando il pensiero di Domenico Cella, compianto co-fondatore di Prendere Parola.

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    Senza salario non si riparte

    Senza salario non si riparte (recensione ad Andrea Garnero – Roberto Mania, “La questione salariale”, Egea 2025, pp. 128, eur. 14,90)
    Qual è il rapporto di reciproca dipendenza che lega il salario alle altre variabili (produttività, profitti, inflazione, occupazione, eccetera) su cui valutare l’efficienza di un sistema produttivo, la
    razionalità della distribuzione della ricchezza, l’efficacia delle regole di un sistema collettivo di determinazione delle retribuzioni? E, per dire la stessa cosa in termini politici, la moderazione salariale di questi ultimi decenni va ora messa da parte nell’interesse non solo del lavoro ma di tutto il paese? Queste domande sono stimolate dalla lettura di questo libretto; questioni per dare risposta alle quali è necessaria una breve ricostruzione degli antecedenti che rimetta in discussione alcuni degli assunti consolidati, fino a sclerotizzarsi, nel confronto politico e sindacale.