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    LO SCIOPERO GENERALE: IMPORTANTE SEGNALE, MA SI DEVONO CONSULTARE RSU E LAVORATORI

    L’importanza di ricercare ostinatamente l’unità d’azione sindacale: nazionale, europea e internazionale.
    Lo sciopero generale della Cgil e della Usb e di altri sindacati di base di venerdì 3 ottobre a sostegno del popolo palestinese e dell’iniziativa di Flotilla, testimonia il sussulto della coscienza civile contro il massacro dei palestinesi e l’embargo israeliano degli aiuti, a sostegno della pace e sollecita la solidarietà internazionale e sanzioni contro Israele. Una risposta anche al blocco illegale e all’abbordaggio subito in acque internazionali dalla Flotilla da parte della Marina israeliana, che ora fa temere delle ritorsioni israeliane. Tutto ciò ha suscitato grande indignazione, in particolare tra i giovani. Forte il sostegno senza dimenticare il 7 ottobre.
    Le tre confederazioni storiche – che organizzano decine di migliaia di dirigenti sindacali a tempo pieno in Italia e centinaia di migliaia di RSU – possono fare molto per svolgere un ruolo
    fondamentale d’informazione e discussione sul documento dell’ITUC che arrivi fino ai milioni di lavoratori. Spostare l’opinione pubblica e quella dei lavoratori è un atto politico che può determinare cambiamenti significativi nel quadro politico italiano finalizzato al rilancio degli organismi sovranazionali e del ruolo dell’Onu, riformati e adeguati a gestire le sfide globali. Con le assemblee nelle aziende e con il dibattito pubblico sul documento dell’ITUC.

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    Dopo 7 anni riparte un confronto tra Confederazioni e Confindustria

    Si parla di lavoro, dei salari e del caro vita, della sicurezza, del rinnovo dei contratti e della rappresentanza, della politica industriale e del costo dell’energia e altro ancora, ma non ESISTE una piattaforma unitaria, è necessario ricostruire unità d’intenti tra Cgil, Cisl e Uil.
    Questa nota è scritta in base alle dichiarazioni rilasciate dopo l’incontro del 26 giugno.
    In questa estate rovente che ben evidenzia che la crisi climatica è una realtà e non una fisima di studiosi e ambientalisti, anche sul fronte delle relazioni sociali qualcosa si, “scongela”.
    Ritengo importante l’incontro tra Confindustria e le Confederazioni Sindacali che si è svolto il 26 giugno a Roma perché, dopo tanto tempo di vuoto relazionale ci si rimette a confrontarsi e si pone al centro il lavoro, la sicurezza, i diritti, la contrattazione, i salari e la politica industriale. Ma attenzione: non tutto è oro quel che luccica. Dietro la facciata di un dialogo riaperto si nascondono e non sono superate le profonde divergenze tra le tre sigle sindacali, e se non verranno mediate rischieranno di rallentare o far fallire il confronto.

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    UNA SVOLTA A DESTRA INNATURALE E DA RESPINGERE

    Il fatto più preoccupante in relazione alla nomina di Sbarra a sottosegretario nel governo Meloni è stato il commento, a nome della Cisl, della segretaria generale Daniela Fumarola.
    Perché esprimere “profonda soddisfazione” e promettere “piena disponibilità a collaborare” lascia vedere, in maniera implicita quanto chiara, che siamo di fronte ad un patto politico.
    Uno scambio che ha come oggetto il coinvolgimento della Cisl in alleanze estranee alla sua storia.

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    Idee per una diversa strategia di azione unitaria confederale e per la partecipazione diretta delle rappresentanze di base e dei lavoratori

    Proposte dell’Associazione Prendere Parola
    Il 31 maggio 2025, presso il circolo Acli Giovanni Bianchi di Lambrate, si è svolta
    la riunione dell’Associazione PRENDERE PAROLA, anche con collegamento da remoto per i soci che non hanno potuto
    essere presenti. Il dibattito ha affrontato diverse tematiche – compreso il No alla guerra e al riarmo degli eserciti nazionali – ponendo attenzione a due questioni sindacali:
    1 – la distribuzione della ricchezza in Italia, la questione salariale con particolare attenzione alla difesa del potere d’acquisto eroso significativamente negli ultimi 30 anni, con impatto sulle persone, in particolare sui lavoratori con stipendi fissi e sui pensionati.
    2 – la democrazia sindacale, la partecipazione alle scelte degli iscritti e dei lavoratori, recuperando i contenuti discussi
    nel convegno di Bologna1“Democrazia nei partiti, democrazia nei sindacati: organizzazioni di rappresentanza e loro
    trasformazioni” ricordando il pensiero di Domenico Cella, compianto co-fondatore di Prendere Parola.

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    Referendum 2025

    Prima votiamo … e poi al mare.
    “Il voto è personale ed eguale, libero e segreto. Il suo esercizio è dovere civico.” (Art. 48 Costituzione – Parte l, Titolo lV)
    Domenica 8 e lunedì 9 giugno i cittadini italiani sono chiamati al voto su cinque referendum popolari in materia di disciplina del lavoro e cittadinanza

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    Decreto legge sicurezza

    Sabato 12 aprile è entrato in vigore il decreto-legge sulla sicurezza approvato dal Governo nella sua riunione del 4 aprile scorso.
    In questi giorni stanno crescendo in Italia proteste sempre più accese contro il decreto-legge sicurezza, da molti percepito come un inaccettabile superamento della soglia che separa democrazia e antidemocrazia.
    Ecco quali sono i contenuti del decreto-legge e cosa cambia rispetto al disegno di legge che era all’esame del Parlamento.
    In allegato l’Appello pubblico “Per una sicurezza democratica” firmato da 257 giuspubblicisti di tutte le Università italiane.
    Possibilità di seguire il dibattito dell’Associazione Italiani dei Costituzionalisti sul Decreto sicurezza su: https://www.associazionedeicostituzionalisti.it/it/la-lettera/04-2025-il-decreto-legge-sicurezza

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    Proposta di Legge di iniziativa popolare – comparazione testi –

    La proposta di legge popolare in materia di partecipazione promossa dalla CISL, approvata dalla Camera dei deputati lo scorso 26 febbraio 2025 è ora all’esame del Senato. Mira a dare attuazione all’articolo 46 Costituzione, che – ricordiamo – nella formulazione del progetto iniziale della Costituzione del 1946, recitava: “Lo Stato assicura il diritto dei lavoratori a partecipare alla gestione delle aziende ove prestano la loro opera. La legge stabilisce i modi e i limiti di applicazione del diritto”. La parola “partecipazione” diede vita ad un intenso confronto in sede dell’Assemblea e si pervenne alla riscrittura cambiando “partecipare” in “collaborare”.

    Gli articoli soppressi e gli emendamenti approvati alla Camera hanno depotenziato la già debole impostazione della legge sul versante di una possibile partecipazione attiva e propositiva dei lavoratori: ad esempio il termine co-decisione per temi specifici che riguardano l’organizzazione del lavoro non compare mai. Nel prospetto comparato tra il testo proposto dalla Cisl e quello approvato dalla Camera trovate più commenti critici del prof. Tiziano Treu, tra i quali spicca questo “la soppressione dell’art. 5 della originaria proposta Cisl che prevedeva l’obbligo di integrare il Consiglio di amministrazione delle società a partecipazione pubblica con almeno un amministratore rappresentante degli interessi dei lavoratori; il venir meno di questa, che era una delle (poche) norme prescrittive della proposta iniziale, è stato commentato criticamente dai rappresentanti delle opposizioni in Commissione, e risente delle resistenze manifestate dalle imprese interessate”. Buona lettura

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    DDL Bilancio – MANOVRA 2025 e la CISL

    E’ tanto lo sconcerto e l’indignazione per l’atto – di crudele irresponsabilità e di cinica indifferenza – di quell’imprenditore dell’Agro Pontino che ha concorso alla morte del bracciante sik, Satnam Singh. Contro chi dimentica i valori di solidarietà e di civiltà, ha pronunciato severe parole il Presidente della Repubblica – rimane un faro dei valori costituzionali – sollecitando a combattere lo sfruttamento e il lavoro nero, per costruire sempre più rapporti di vera solidarietà…