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Proposta di Legge di iniziativa popolare – comparazione testi –

La proposta di legge popolare in materia di partecipazione promossa dalla CISL, approvata dalla Camera dei deputati lo scorso 26 febbraio 2025 è ora all’esame del Senato. Mira a dare attuazione all’articolo 46 Costituzione, che – ricordiamo – nella formulazione del progetto iniziale della Costituzione del 1946, recitava: “Lo Stato assicura il diritto dei lavoratori a partecipare alla gestione delle aziende ove prestano la loro opera. La legge stabilisce i modi e i limiti di applicazione del diritto”. La parola “partecipazione” diede vita ad un intenso confronto in sede dell’Assemblea e si pervenne alla riscrittura cambiando “partecipare” in “collaborare”.

Gli articoli soppressi e gli emendamenti approvati alla Camera hanno depotenziato la già debole impostazione della legge sul versante di una possibile partecipazione attiva e propositiva dei lavoratori: ad esempio il termine co-decisione per temi specifici che riguardano l’organizzazione del lavoro non compare mai. Nel prospetto comparato tra il testo proposto dalla Cisl e quello approvato dalla Camera trovate più commenti critici del prof. Tiziano Treu, tra i quali spicca questo “la soppressione dell’art. 5 della originaria proposta Cisl che prevedeva l’obbligo di integrare il Consiglio di amministrazione delle società a partecipazione pubblica con almeno un amministratore rappresentante degli interessi dei lavoratori; il venir meno di questa, che era una delle (poche) norme prescrittive della proposta iniziale, è stato commentato criticamente dai rappresentanti delle opposizioni in Commissione, e risente delle resistenze manifestate dalle imprese interessate”. Buona lettura

Notizie dall’America Trumpiana

Da: https://savinopezzotta.wordpress.com/ Il movimento dei lavoratori e delle lavoratrici rappresenta l’unica resistenza morale e politica alla devastazione sociale di Trump. Mentre i Trumpisti Italiani come la Meloni e Salvini non restino al fascino di Trump e dei suoi oligarchi. Per “PRENDERE PAROLA “ stare con i lavoratori americani non è solo un atto di solidarietà ma una scelta morale e politica.

Ragionando attorno al conflitto

Una delle cose che maggiormente mi ha incuriosito nel discorso del Presidente del Consiglio all’Assemblea della Cisl è che ha detto “che bisogna innovare il nostro modello economico e produttivo sapendo coniugare sussidiarietà e crescita. Il che significa su tutto rifondare la dinamica tra impresa e lavoro, superando una volta per tutte quella tossica visione conflittuale che anche nel mondo del sindacato qualcuno si ostina ancora a sostenere”, che è disconoscimento delle motivazioni che hanno fatto si che in Italia il mondo dei lavoratori dipendenti abbia conquistato dei diritti. Manca in questa affermazione il senso storico dell’azione sindacale.

Ma quale partecipazione?

Urge strategia unitaria per recupero del potere d’acquisto e efficienza dei servizi basilari della sanità,
assistenza, scuola!
Il traguardo “del diritto all’immissione delle forze lavoro nella gestione e nel possesso dei mezzi di
produzione” – così recita il III capoverso, punto 3 del preambolo dello Statuto Cisl, fin dal 1950 – rimane
nell’orizzonte della lunga marcia del movimento sindacale come un obiettivo irrinunciabile, come pure
quanto enunciato al capoverso IV, punto 1: “associare tutte le categorie di lavoratori in sindacati
democratici, indipendenti da qualsiasi influenza esterna, sia politica che ideologica, e miranti
esclusivamente alla difesa degli interessi dei lavoratori, ispirati al principio della supremazia del lavoro sul
capitale, essendo il lavoro la più alta espressione di dignità dell’essere umano”. Categorie associate ma
autonome, ricordando che la Cisl è un sindacato di sindacati.

Aggiornamento – Dissentiamo dalla scelta CISL e rivolgiamo un Appello

“Il nostro è un appello contro le decisioni dell’attuale segretario della Cisl, Luigi Sbarra, contro il suo modo di fare, contro questo modo poco rispettoso nei confronti della storia di questo sindacato. La Cisl è la mia organizzazione, io ci sono ancora iscritto”. È il duro attacco pronunciato ai microfoni di Radio Radicale dall’ex segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta